Indice generale
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CITTA' DI PAVIA |
Il cambiamento che deve segnare i prossimi anni è il difficile passaggio dal declino alla
competizione.
Pavia ha le forze per competere e vincere.
Per vincere occorre fare sistema, bisogna cioé che tutto si muova in modo coordinato e
finalizzato. Deve finire l'epoca della separatezza.
In altre parole l'Amministrazione della città dovrà preoccuparsi ed accompagnare lo sforzo che
l'Università è sempre più chiamata a compiere per mantenere un ruolo d'eccellenza ed altrettanto
dovrà operare perché la condizione di primato nazionale di polo sanitario pubblico-privato si
rafforzi. Questioni importanti per Pavia che devono vedere un impegno ed un ruolo non notarile
del Comune. Così pure si dovrà ridare centralità all'economia, favorendo le attività commerciali,
produttive, di servizio esistenti e creando opportunità alla voglia di intraprendere.
La Amministrazione civica deve essere Comune e non Municipio.
In altre parole si dovrà ricostruire l'antico sentimento che il "palazzo" è la casa di tutti i
cittadini, nella quale ognuno ha voce ed ascolto, nella quale gli amministratori sono pubblici
servitori, interpreti, mediatori ed esecutori delle esigenze della collettività. Se questo è vero per
chi viene eletto, altrettanto dovrà essere per chi nel Comune opera ad ogni livello, il quale così
ritroverà l'orgoglio della funzione alla quale è chiamato.
Municipio è un termine da dimenticare, significando luogo nel quale si assumono cariche.
Troppo spesso in passato la civica amministrazione è stata solo Municipio.
Ogni progetto necessita di strumenti adeguati per essere realizzato. Lo strumento è la macchina
del Comune in tutte le sue articolazioni. Essa dovrà essere messa in grado di operare con il
massimo di efficacia.
In altre parole, intendiamo affrontare i problemi di organico, di ruoli e funzioni anche con
l'obiettivo di passare da un modello amministrativo rigidamente verticale ad uno più orizzontale
che operi, ove necessario, per aree, evitando diseconomie, disservizi, costi aggiuntivi per
l'Amministrazione e per i cittadini.
Il caso più banale sarà la creazione di un ufficio di coordinamento per tutti gli interventi che
incidono sualla viabilità. Ad esso dovranno fare riferimento tutte le funzioni interne del Comune
e tutti gli enti esterni.
Le macchine non si muovono senza la volontà degli uomini. Chi lavora per il Comune dovrà
essere orgoglioso di contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini, ricevendone
apprezzamento e considerazione.
La costruzione di una amministrazione civica modello per capacità e professionalità nell'operare
avrà un ritorno di maggior dignità per chiunque in essa lavori.
In altre parole, la stima crescerà parallelamente al miglioramento ed alla efficacia della risposta
che verrà data.
Il Comune non dovrà più essere considerato dai cittadini come un ente burocratico ma come
organizzazione di qualità al servizio di tutti.
Ciò dovrà realizzarsi sia nelle modalità di prestazione dei servizi che nella gestione dei
grandi interventi.
A questo fine si opererà una netta divisione fra funzioni e responsabilità, fra il momento
delle scelte e delle decisioni politiche degli amministratori e le competenze operative della
struttura.
I cittadini dovranno avere risposte certe ed in tempi rapidi alle loro richieste.
Troveranno attuazione tanto la Direttiva presidenziale del 27 gennaio '94, che detta i
principi sull'erogazione dei servizi pubblici, quanto il decreto legge 163 del 12 maggio 1995
riguardante le misure per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e per
migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione.
Si attuerà l'autocertificazione.
L'utilizzo degli strumenti informatici, realizzando il progetto di città cablata, dovrà rendere
comodo e rapido l'accesso ai documenti, riducendo al tempo stesso le funzioni puramente
burocratiche del personale del Comune.
Per rafforzare e rendere più stretto il rapporto fra Amministrazione e amministrati, il
tradizionale assessorato al personale ed ai servizi sarà trasformato in "assessorato alla qualità
dei servizi" che assumerà un ruolo centrale, diventando il referente dei cittadini ed operando
in collegamento con il difensore civico che pure verrà istituito.
Fra i cittadini è crescente l'esigenza di una maggior sicurezza. Vi è un allarme crescente per
fenomeni di microcriminalità e reati contro il patrimonio. Il problema non può lasciare
indifferente la Civica Amministrazione, anche perché i più a rischio sono i più deboli, i
molti anziani che vivono soli ed hanno scarsa capacità di difesa.
Alle forze dell'ordine che pure operano con impegno va affiancato un sistema di controllo
costante e puntuale del territorio.
L'obiettivo verrà realizzato istituendo il vigile di quartiere, il quale, acquisendo una
conoscenza totale della sua zona, avvertirà per tempo situazioni e presenze che richiedano
interventi delle altre forze dell'ordine e comunque costituirà un momento di prevenzione
importante. L'istituzione di questo ruolo renderà più forte il legame fra il Corpo dei Vigili e
la cittadinanza.
Per raggiungere questo obiettivo verranno valutati ed affrontati tutti i connessi problemi di
organico.
La città è in calo demografico e sta aumentando il numero degli anziani. Si riduce pertanto
il numero di coloro che sono in attività lavorativa e questo comporta un rattrappirsi del
sistema economico. Di ciò stanno risentendo pesantemente anche le attività commerciali,
l'artigianato di servizio e quello produttivo. Dal 1971 al 1991 Pavia ha perso diecimila
abitanti ed anche considerando i Comuni circostanti, dove parte della popolazione si è
trasferita, il calo è di seimila unità.
Contemporaneamente si è ridotta la possibilità di occupazione, mentre strutture commerciali
rilevanti si sono insediate fuori dal territorio comunale, specialmente nella zona sud,
riducendo la capacità di attrazione della città.
I correttivi per invertire la tendenza vanno individuati, perseguendo progetti di breve, medio
e lungo periodo con lo scopo di riequilibrare la popolazione, creando opportunità di lavoro
nei diversi comparti e ridonando centralità alla città.
Nell'immediato va attuata una riqualificazione del centro storico, per renderlo
commercialmente attraente. Di pari passo si deve ovviamente pensare alla valorizzazione
dei beni storici, artistici, ambientali per favorire flussi turistici.
Nel medio-lungo periodo, cogliendo una esigenza già oggi sentita per la presenza
dell'Università e del sistema sanitario, Pavia dovrà proporsi come polo congressuale
d'eccellenza con la costruzione di impianti adeguati e delle connesse strutture ricettive.
Da ciò deriverà un consistente e costante flusso di turismo congressuale, con positive
ricadute sulla economia e sul fronte occupazionale. Un centro congressuale di alta qualità
attrarrà anche iniziative da altre aree, quella milanese in particolare, innescando un processo
favorevole per la rivitalizzazione del sistema terziario e di quello produttivo.
Un intervento strategico per favorire insediamenti produttivi dovrà pure essere studiato in
termini di competizione con altre zone del nostro Paese e della vicina Francia, coinvolgendo
tutti gli enti pubblici ed economici, fra i quali quelli già impegnati nel progetto di parco
tecnologico. Non basterà, infatti, definire un'area con questa destinazione, ma acquisirla,
dotarla di infrastrutture, garantire incentivazioni, offrire assistenza e soluzioni chiavi in
mano, creare un pacchetto di agevolazioni relative al costo dei servizi, al finanziamento
degli investimenti, gli aspetti fiscali.
Una operazione così dimensionata non può ovviamente essere realizzata solo dal Comune.
L'invecchiamento della popolazione (si stima che nel 2001, cioé fra cinque anni, gli anziani
siano diciassettemila. Già oggi rappresentano circa il 20 per cento degli abitanti) impone una
nuova ottica per gli interventi a favore delle categorie sociali più deboli e meno protette
poiché si deve pensare ad iniziative particolarmente mirate a favore degli anziani.
L'obiettivo deve essere quello di scongiurare lo sradicamento dal contesto sociale nel quale
vivono di coloro che non possono contare sull'aiuto della famiglia.
Perciò andranno attuati adeguati interventi di sostegno sia diretti che indiretti e si dovrà
porre mano alla crescente richiesta di servizi e di accoglienza in residenze. E' una
emergenza da affrontare per correggere errori di chi ha sottostimato la situazione.
Si intende rafforzare e aiutare lo sviluppo del volontariato che a Pavia ha una lunga
tradizione ed ha sempre esercitato un ruolo importante a favore delle categorie sociali più
deboli.
Vanno pertanto operati i necessari coordinamenti all'interno del settore.
Occorre che questa generosità trovi incoraggiamento e supporto, soprattutto in un'epoca
nella quale le prestazioni assistenziali pubbliche hanno crescenti difficoltà di gestione.
Pavia ha subito e sta subendo un pesante danno causato da passate e recenti scelte sbagliate in
campo urbanistico. In ordine di tempo sono il PRG vigente, il processo decennale di revisione
dello stesso, la decisione di blocco dell'ultima amministrazione comunale che ha rimesso tutto in
discussione.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: paralisi delle attività edilizie, spostamento delle
iniziative fuori dal territorio comunale, rincaro del prezzo degli appartamenti, difficoltà per le
nuove famiglie di trovare alloggi, decentramento selvaggio delle attività terziarie.
In prima istanza si dovrà pertanto intervenire affinché Pavia possa adottare in tempi rapidi uno
strumento urbanistico, senza per questo interrompere il processo di elaborazione della
progettazione in atto. La strada più rapida è quella di recuperare i contenuti del PRG revocato
dalla Giunta Jannaccone, anche alla luce delle osservazioni già presentate dai cittadini, per
pervenire in modo rapido e trasparente ad un atto amministrativo definitivo ed operante,
mandando contemporaneamente avanti gli studi già commissionati dalla precedente
amministrazione.
Pavia come quasi tutte le realtà urbane lombarde ha al proprio interno aree industriali dismesse,
frutto dei processi di riconversione o di cessazione di attività produttive.
La questione assume carattere di particolare attenzione quando incide sullo stesso tessuto
urbano. Crea situazioni di degrado ambientale e sostanzialmente si risolve in uno spreco del
territorio.
Il problema va affrontato con pragmatismo, non essendo pensabile di lasciare "buchi neri"
all'interno della città. Ad esso pertanto si dovrà mettere mano, avendo presente l'obiettivo di
fondo di trovare destinazioni compatibili con l'interesse preminente di sviluppo ordinato della
città.
Verranno attuate tutte le politiche necessarie per la massima valorizzazione e tutela del Ticino,
del Parco della Vernavola e comunque di tutti gli spazi verdi.
Alcune opere sono di assoluta priorità. Fra queste il completamento dell'anello della tangenziale
e la realizzazione del quarto ponte. Esse sono urgenti ed indispensabili anche per liberare il
quartiere di San Pietro in Verzolo da un traffico insopportabile e pericoloso che grava
pesantemente pure sul Lungo Ticino, rendendo così invivibile una delle posizioni di maggior
pregio della città, un balcone sul fiume da valorizzare nell'ottica di una Pavia turistica.
E' impegno la realizzazione, ove possibile, di piste o percorsi ciclabili.
La storia ha consegnato a Pavia un patrimonio di alto valore culturale ed artistico che va
considerato come risorsa e quindi come punto di forza per favorire la crescita.
Da qui discende la necessità di un deciso impegno di riqualificazione del tessuto urbano, uno
sforzo congiunto di pubblico e privato, utilizzando tutte le risorse, non solo locali, regionali e
nazionali, per recuperare il patrimonio monumentale e dei musei, spazzando via dalla città
transenne e quant'altro crea una immagine di una Pavia che si va disfacendo.
La riapertura del Duomo e la promozione del restauro di San Michele sono fatti prioritari.
Al rinato Teatro Fraschini va affidato il ruolo di rafforzare l'immagine di una città viva che
produce cultura.
Nello stesso contesto è importante il rapporto fra Università e Città.
Una politica per lo sport va vista nel quadro degli interventi sociali, toccando aspetti che
superano il fatto puramente agonistico.
Nel caso dei giovani va interpretata anche come momento di aggregazione all'interno di un
quadro di prevenzione di comportamenti devianti.
Nel caso dei sempregiovani va interpretata anche come socializzazione, partecipazione,
occasione per migliorare la qualità della vita.
Per raggiungere lo scopo occorre prima di tutto fare il censimento degli impianti esistenti in
proprietà o concessione d'uso, rilevandone caratteristiche, tipo di gestione, responsabile,
convenzioni o contratti in corso, tempi di utilizzo.
Vanno realizzate: una nuova piscina coperta collegata ad una pista del ghiaccio, due palestre in
via Acerbi utilizzando gli ex depositi degli autobus.
Va favorito anche l'avvio di corsi di iniziazione alla attività "pre-agonistica" per chi ha superato
il sessantesimo compleanno.
Quest'ultima iniziativa può collegarsi alla università della terza età.
Se il Comune è la casa di tutti è in particolare la casa dei più deboli.
In sintesi, oltre agli interventi diretti di assistenza, di aiuto, di abbattimento delle barriere
architettoniche, saranno favorite tutte le iniziative di volontariato che costituiscono una delle
grandi ricchezze della città.
Le iniziative che le Associazioni del volontariato sottoporranno alla Amministrazione saranno
valutate per i loro contenuti e per le situazioni di disagio che intendono affrontare, prescindendo
dai contenuti ideologici.
Il Comune di Pavia non può e non deve chiamarsi fuori da quello che avviene all'esterno del
territorio amministrato.
E' il capoluogo di una provincia, centro di riferimento per il cosiddetto hinterland, offre
ospitalità a migliaia di studenti e fornisce professionalità e cervelli alla vicina metropoli.
Da questo discende che di tali problemi deve occuparsi.
In particolare i collegamenti fra il capoluogo e l'intera provincia, fra il capoluogo e Milano sono
di diretto, fondamentale interesse e vanno come tali considerati. Il problema dei rapporti e
servizi con le aree circostanti va affrontato nella visione di una più grande e razionale Pavia e
nell'interesse di tutti.
L'enunciazione di alcuni punti di un progetto per ridare vita a Pavia non esaurisce tutti i temi e
neppure può prevedere quanto accadrà in futuro e pertanto le cose nuove e diverse che il
Comune dovrà affrontare.
E' pertanto importante fissare le regole alle quali ci si atterrà.
1) Il Comune è di tutti e per tutti. Da questo discende il suo ruolo centrale.
2) Gli interessi legittimi dei cittadini vanno valutati alla luce della loro compatibilità con
l'interesse generale.
3) Il Comune eroga servizi ma soprattutto crea opportunità
4) Chi investe a Pavia è il benvenuto
5) La fiscalità va contenuta ed ispirata al principio del pago - vedo - approvo.