TRAPIANTI  DI ORGANIMercato di organi….il primo passo verso la creazione di uomini Frankenstein?

 I trapianti

Gli xenotrapianti

1800: Mary  Shelly  nel suo romanzo  fantascientifico  crea un  “uomo”   che è il risultato di un assemblaggio di  organi di diversi cadaveri umani.

Oggi, nel  2000 , tutto ciò che per Shelly  era pura fantascienza,  diventa realtà.

La nascita della trapiantologia si attribuisce a Cosma e Damiano  che, secondo tradizione, sostituirono la gamba  in cancrena di un loro sacrestano  con quella di un moro etiope deceduto poco prima.

Il primo vero trapianto risale al 1902 ,quando il chirurgo  Alexis Carrel  trovò una tecnica capace di suturare tra loro i vasi sanguigni.

Con il perfezionamento di queste tecniche, si è giunti nel 1967 al  trapianto di cuore.  Purtroppo le difficoltà dell’intervento  e la scarsità dei donatori  costituiscono motivo  per cui  si stanno studiando vari tipi di cuore artificiale, avente il compito di sostituire temporaneamente  il cuore di un paziente in attesa di un normale trapianto.

Essendo ampiamente conosciuti gli aspetti positivi dei trapianti di organi, abbiamo cercato di far conoscere in modo  più esaustivo  gli aspetti negativi che ne possono derivare. Sui trapianti in generale  infatti si sono aperti  numerosi dibattiti.

Dopo  un trapianto di cuore da un primate ad una bambina, si sono aperte varie polemiche tra medici, filosofi, teologi e giuristi .Questo fatto, infatti, pone il problema dell’alterazione della personalità del ricevente. Studi   scientifici molto ampi hanno evidenziato che nei trapianti  di cuore si registrano considerevoli mutamenti  psicologici nella personalità: delirio, psicosi, ansietà, depressione , labilità emozionale, disadattamento sociale, difficoltà sessuali , fenomeni abnormi  a livello di  personalità e altri fenomeni. Non perché realmente  il trapianto di cuore  comporti questi  problemi,  ma  perché  quell’  idea comunissima  che  il  cuore  è  la sede dei  sentimenti, del carattere ,  dell’amore  ……viene talmente  fisicalizzata  sul cuore  come organo fisico  da pensare  che  il trapianto di cuore   sia un trapianto dai sentimenti  della  personalità  di colui  (ormai defunto) dal quale  è  stato  espiantato  quel cuore .  Se  il  corpo a  causa del trapianto  subisce  un cambiamento ,  questo  spesso viene percepito come cambiamento  della propria  specificità  , della propria  individualità ,  in una parola  della propria identità . Di conseguenza , la sostituzione  del proprio cuore  con un cuore estraneo  è a  volte percepita come  sostituzione  della propria  psicologia, della propria  unicità affettiva  e spirituale  che consiste  nell’ avere   un  determinato  “ cuore”  .  In breve , il ricevente   è  turbato dal  pensiero  di  aver  rubato  al  donatore  parti  della  personalità . Il  paziente  deve essere  opportunamente  e  adeguatamente  preparato  in modo tale che non  si senta interiormente diviso :  il  corpo ,  la psiche e  il significato che  la coscienza  vi attribuisce,  sono valori  fondamentali  da salvaguardare  . Nel libro  della Shelly ,  Frankenstein  provò  gli  stessi  sentimenti  già   sopra enunciati ,  pensando  al  suo corpo  come assemblaggio  di parti  umane  e  a  se  stesso  come un  mostro. Un’altra obiezione che abbiamo ritenuto opportuna evidenziare è lo sconvolgimento della selezione naturale. Infatti si sono poco valutati i rischi che i trapianti di organi possono creare allo stato di equilibrio della specie umana. Ora  si  stanno  ponendo  le  basi  per  un  possibile  trapianto  cefalico- cerebrale  .

Procedendo  di questo  passo , le  future  generazioni  saranno  figlie  di  noi  esseri umani  oppure  figlie  del  “progresso”  scientifico ?

 

 

 

 

…………XENOTRAPIANTI…………….

 

DOPO DECENNI  DI  DIFFICOLTA’ NEL  REPERIMENTO DI  ORGANI UMANI , PER  I  CHIRURGHI  SPECIALIZZATI  IN  TRAPIANTI  SI  PROSPETTANO  NUOVE  FONTI  ALLE  QUALI  ATTINGERE ……..  

 

“I  nostri  tentativi  sono  guidati  dalla  consapevolezza  che  la  disponibilità  di  organi  umani  sarà  sempre  insufficiente  a  soddisfare  la  domanda”. La  soluzione?  “Facile!!!  Espiantando  organi  non  da  cadaveri  umani , ma  da  animali…”

L’idea  di  combinare  parti  provenienti  da  diverse  specie  non  è  affatto  nuova: già  nella  tradizione  mitologica  greca  si  incontrano  centauri  e  chimere ,  composti  rispettivamente  da  uomo e  cavallo  e  da  leone , capra  e  serpente. Ma  fu  solo  all’inizio  del  xx  secolo  che  si  tentò  con  una  certa  costanza  di  trapiantare  tessuti  animali  in  organismi  umani . Nel  1905 ,  per  esempio ,un  chirurgo  francese  inserì  porzioni  di  rene  di  coniglio  affetto  da  insufficienza  renale.  “ I  primi  risultati  dopo  l’ operazione - scrisse  il   chirurgo -  furono  eccellenti .”   Ciononostante,  dopo  due  settimane  il  bambino  morì.

Avendo  solo  insuccessi  al  proprio  attivo, gran  parte  degli  studiosi  perse  interesse  nei  trapianti .  Alcuni   ricercatori,  tuttavia , perseverarono  e  nel  1984  fu  eseguito  il  primo  trapianto  di  rene  veramente  riuscito. Essi  evitarono  il  rigetto  immunologico  trapiantando  un  rene  tra  gemelli  monovulari  identici (gli  organi  dei  quali  erano  indistinguibili  ai  rispettivi  sistemi  immunitari).

Sfortunatamente,  anche  quando iniziarono  i  trapianti  di  organi  umani , gli  scienziati  non  abbandonarono  la  possibilità  di  utilizzare  tessuti  di  origine  animale.  Negli  anni  ’60  alcuni  ricercatori  continuarono  a  cercare  le  ragioni  precise  per  cui  gli  organi  trapiantati  tra  specie  molto  diverse  cessavano  rapidamente  di  funzionare.

Nel  1992  si  riuscì  ad  ottenere  maiali  “transgenici”  che  sulla  parete  interna  dei  vasi  sanguigni  portavano  proteine  in  grado  di  prevenire  i  danni  arrecati  dal  complemento  umano.

Terminate e messe in pratica queste tipologie di trapianti, temiamo che potrebbero generare conseguenze di fronte alle quali il genere umano si troverebbe impotente.   

                                     Pinnetti Veronica- Gandolfi Marta  

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