Il
termine clone deriva dal greco “klon”
che significa germoglio o ramoscello e viene utilizzato nella biologia
cellulare o molecolare per indicare la produzione di copie tutte uguali di una
cellula o di un frammento di DNA.
La clonazione è sinonimo di riproduzione
asessuata, concede cioè la possibilità di riprodurre l’individualità biologica
senza alcun riferimento alla sessualità; infatti non è richiesto alcun
procedimento sessulale, poiché i cromosomi dell’ovulo sono stati enucleati: non
è quindi richiesta la presenza di madre e padre.
Attraverso
il processo di clonazione è possibile duplicare virus, batteri, molecole,
organismi e anche intere piante ed animali; dando origine a tante copie
identiche tra loro. La rapidità di sviluppo di codesto processo ha dato vita a
numerosi e accesi dibattiti.
Clonare
un gene significa inserire un nuovo gene, cioè una sequenza di nucleotidi.[LT1], appartenente
ad una cellula “donatrice” in una altra cellula, direttamente oppure utilizzando come vettori
virus o plasmidi. Un metodo per produrre copie di segmenti specifici di DNA,
non solo della biblioteca genomica [LT2]ma anche di singole cellule, è la tecnica chiamata reazione a catena
della polimerasi (PCR[LT3]), divenuta di particolare importanza nella ricerca genetica e
biotecnologica.
La prospettiva della clonazione umana è stata
a lungo dibattuta in termini speculativi e sensazionalistici. Il quesito
sicuramente più diffuso è il perché clonare gli essere umani. La clonazione,
secondo l’ideologia cristiana, si presenta come un nemico per l’unicità
dell’individuo e offende la concezione che si ha di se stessi.
In
particolare grande enfasi ha provocato la clonazione del primo embrione animale
della celebre pecora Dolly. Tuttavia
la ricerca genetica di base, come ogni altra ricerca scientifica, è finalizzata
al progetto delle conoscenze e del sapere, mentre la ricerca genetica applicata
è finalizzata all’uso sociale della tecnologia genetica. L’argomento più
dibattuto riguarda la liceità dell’obiettivo concreto perseguito e le
condizioni etiche della sua realizzazione.
Si
tratta, sempre secondo concezioni religiose, di un’ideologia discriminatoria,
lesiva di fondamentali diritti e valori umani.
Tuttavia
non è da escludere la grande innovazione che tale materia comporta, poiché
permette di produrre cellule che, se sostituite a quelle non funzionali,
possono salvare vite umane e prevenire malattie, quali i tumori.
L’essenziale
è saper gestire la situazione e utilizzare il processo della clonazione per
buoni fini.
1952 |
Robert Briggs e T.J. King, ricercatori dell'Istituto per
la ricerca sul cancro di Filadelfia, clonano dozzine di girini, geneticamente
identici da una cellula di girino. Tutti i cloni muoiono prima di svilupparsi
come rane |
1962 |
J. Gurdon tenta la stessa procedura presso l'Università di
Cambridge, utilizzando cellule provenienti da una rana adulta. Ancora una
volta i girini nascono, ma muoiono precocemente. |
1981 |
Alcuni ricercatori annunciano la clonazione di topi da cellule
di embrione di topo, ma una inchiesta dimostra che i dati presentati erano
falsi. |
1986 |
S. Willandsen, scienziato dell'Istituto inglese di
Fisiologia Animale, clona agnelli da cellule di embrione di pecora. Altri
replicano tali sperimenti utilizzando bovini, maiali, capre, conigli e il
macaco resus. |
1994 |
N. First, presso l'Università del Wisconsin, clona vitelli
utilizzando embrioni maturati allo stadio di 120 cellule. Si tratta del primo
caso di un mammifero clonato da cellule di embrione ad uno stado così
avanzato di maturazione. |
1996 |
L'Istituto scozzese Roslin clona cinque pecore,
utilizzando cellule embrionali coltivate in laboratorio. Si tratta del primo
caso di una pecora clonata da cellule embrionali ad uno stato avanzato di
maturazione. |
21.02.97 |
Il comunicato stampa di Nature informa la nascita di Dolly |
feb. 97 |
Il centro regionale di Primatologia dell'Oregon, annuncia la
clonazione di due scimmie (macacus rhesus) da un singolo embrione, lasciando
intravedere la possibilità che i primati possono essere clonati. |
luglio 97 |
Nasce Polly il primo agnello transgenico |
luglio 98 |
la tecnologia del dnafingerprinting conferma la
provenienza di Dolly da una cellula di un mammifero adulto. |
luglio 98 |
Ricercatori giapponesi annunciano di avere prodotto due
cloni di vitello utilizzando la metodologia del Roslin Institute, ma la
ricerca non è stata verificata e/o pubblicata |
23 luglio 98 |
50 topi clonati alle Haway |
12 nov. 98 |
Creata la prima chimera umana? |
18 nov. 98 |
Il Roslin I. annuncia il progetto per la creazione di
Piggy, il maiale transgenico. |
9 dic. 98 |
8 vitelli clonati
in Giappone |
9 dic. 98 |
In Gran Bretagna primo si agli esperimenti sulla
clonazione di cellule provenienti da embrioni umani |
16 dic. 98 |
Nella Corea del Sud il primo tentativo di clonare un
essere umano? |
[LT1]Nucleotidi: Subunità che costituiscono il DNA. Ogni nucleotide consta di tre parti:
un gruppo fosfato, uno zucchero a cinque atomi di carbonio (desossiribosio), ed
una base azotata. I quattro nucleotidi hanno lo stesso gruppo fosfato e lo
stesso zucchero, ma basi azotate differenti che possono essere di tipo
pirimidinico o purinico. Le pirimidine sono basi formate da un anello singolo e
si distinguono in timina e citosina; le
purine sono basi formate da due anelli condensati e si distinguono in adenina e
guanina.
[LT2]Biblioteca genomica: assemblaggio
facilmente accessibile e duplicabile dell’intero DNA di un particolare
organismo.
[LT3]La chiave della PCR risiede nella natura della DNA polimerasi, un enzima che agisce sui filamenti singoli di DNA, dopo che altri enzimi hanno srotolato la doppia elica e l’hanno separata nei due filamenti. Se si aggiungono DNA polimerasi e una certa quantità di nucleotidi liberi a un singolo filamento di DNA, la DNA polimerasi non sintetizza subito un nuovo filamento di DNA. Tuttavia, se si aggiunge un breve tratto di DNA (chiamato primer ) complementare a una parte del filamento singolo, esso si legherà alla regione del filamento a lui complementare e la DNA polimerasi comincerà ad aggiungere nuovi nucleotidi all’estremità del primer. Quindi, aggiungendo un primer complementare a un sito specifico del filamento originale di DNA, si può di fatto dire alla DNA polimerasi dove cominciare a copiare. La reazione a catena della polimerasi è così sensibile e così rapida che può davvero produrre miliardi di coppie di un gene in breve tempo partendo da un’unica molecola di DNA.