Paure tecnologiche?

 

Nonostante le “rigide” regolamentazioni europee sull’ingegneria genetica[LT1] , una notizia inquietante ha sconvolto la Vecchia Europa: per una “svista” colossale l’EPO  (ufficio europeo dei brevetti[LT2] )ha concesso lo scorso novembre all’università di Edimburgo un brevetto che permette la manipolazione genetica di organismi animali e dell’uomo.

Svista? Tenuto conto del fatto che comunque la clonazione[LT3]  e l’ingegneria genetica in generale si sono ridotte ad una mera questione di denaro, i dubbi si affollano davanti al nostro futuro.

Dalle prime notizie di clonazione ( ritenute impossibili fino all’84 da biologi del calibro di Mc Grath e Sotter,) si è scatenato un conflitto ideologico ed etico a livello mondiale. Ciò che più ci ripugna della clonazione è anche ciò che più ci affascina, la possibilità di duplicare noi stessi, di creare un'altra persona a nostra “immagine e somiglianza”. Il che può essere visto, a seconda delle preferenze, come il più temibile attentato alla nostra identità o sogno di suprema gratificazione dell’IO. Ma non bisogna dimenticare, in questi vagheggiamenti, che l’uomo non è un robot sottomesso alla dittatura dei geni[LT4] : senza contare che è impossibile clonare il pensiero, la struttura mentale, frutto di relazione e interazioni con gli altri, l’ambiente, gli eventi.

Su un piano più schiettamente etico la clonazione degli animali e in particolar modo quella umana, è da considerarsi deplorevole in quanto è aberrante una procreazione ottenuta con il patrimonio genetico di uno solo dei genitori, questo desiderio di riprodursi a qualsiasi prezzo, segno di un’umanità  allo stremo che scaccia la tristezza dell’oggi generando figli che compensino la loro solitudine. Per quanto riguarda l’utilizzo, per così dire terapeutico, delle tecnologie di clonazione, spesso non viene sottolineato il fatto che la produzione di linee cellulari multipotenti [LT5] a partire da cellule staminali [LT6] di origine embrionale, implicherebbe la generazione e l’uccisione di embrioni umani (seppure allo stadio di blastocisti[LT7] ).

Il non provare dolore da parte degli embrioni non giustifica la soppressione di un essere umano, in quanto per esempio, l’uccisione di un uomo sotto anestesia costituisce indubbiamente un omicidio, nonostante la mancata sofferenza.

L’utilizzo strumentale dell’esistenza di un nostro simile risulta macabra, ed inoltre manipolare un essere umano ai suoi primi stadi vitali per ricavare materiale necessario alla sperimentazione di nuove terapie, procedendo all’uccisione di quello stesso essere umano, contraddice palesemente il valore sotteso allo scopo di salvare la vita.

Si verrebbe a creare in nome della salute e del benessere, una gerarchia discriminante tra gli esseri umani: oltre alle ormai tradizionali divisioni tra razze, nazionalità, religioni, si verrebbero a creare distinzioni tra “veri” e “clonati”, e come si sentiranno questi uomini, geneticamente creati su misura , ma con esperienze proprie?

Non basta parlare di “corpi embrionali” per dimenticarsi che si tratta di un embrione costruito in vitro e destinato alla distruzione, bisogna avere il coraggio di guardare nel microscopio rendendosi conto di stare osservando un essere umano che inizia il suo cammino vitale.

Imporre l’origine e la morte, nonché la proprietà intellettuale (con brevetti) di un proprio simile per garantirsi la salute è un atto di ingiustizia che lede nelle fondamenta la civiltà e la dignità dell’uomo.

Anna Ghezzi-Classe III C- Liceo Scientifico T.Taramelli-Pavia

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 [LT1]Insieme delle tecnologie che permettono di modificare il corredo genetico di una cellula, in modo da ottenere caratteristiche più vantaggiose.

 [LT2]Ufficio istituito nel 1997 dall’Unione Europea per controllare e concedere le autorizzazioni sui brevetti di geni e organismi

 [LT3]Operazione di ingegneria genetica che permette di fare delle perfette copie di uno o più segmenti di DNA oppure possibilità di ottenere copier identiche di cellule e/o di interi organismi

 [LT4]segmenti di Dna

 [LT5] linee di cellule che possono dare origine a cellule diverse per struttura e funzioni

 [LT6]cellule totipotenti a livello embrionale

 [LT7]cellule allo stadio di blastula